Il 18 settembre 2025, nel 400mo anniversario della nascita del santo vescovo Gregorio Barbarigo, affermavo che «ogni giorno, anzi più volte al giorno, a titolo personale e a nome di tutti gli uomini e le donne, in comunione con tanti fratelli e sorelle cristiani eleviamo al Signore un accorato appello: “O Dio, vieni a salvarmi”, a cui si aggiunge l’invocazione: “Signore, vieni presto in mio aiuto”». E continuavo dicendo che è «una implorazione con la quale la Chiesa esprime la consapevolezza della sua debolezza e della sua fragilità. È anche “una professione di fede” che esprime la necessità della creatura umana e in particolare dei fedeli di riferirsi concretamente al Signore». Mi sembra che questa situazione di debolezza umana, pur naturale, mostri quanto oggi sia urgente una “teologia della fragilità” che sia anche risposta e consiglio.
Tutti noi sperimentiamo quanto sia importante, nella nostra vita, avere dei testimoni credibili che con la loro presenza e assistenza, ci possono soccorrere nei nostri momenti di fragilità, di sofferenza, più in generale di “prova”. E quanto, spesso, abbiamo bisogno di quei particolari amici di Cristo che sono i beati e i santi, che con la loro testimonianza in vita ci possono aiutare – come accade ad un faro nel mare – a trovare la forza per superare le difficoltà.
Credo sia questo l’intento di coloro che hanno lavorato – con grande dedizione e professionalità – a questo sito internet, che ha lo scopo di presentare la storia di uno di questi amici di Cristo della nostra diocesi, che è la beata Eustochio (al secolo Lucrezia) Bellini, una monaca benedettina del monastero di S. Prosdocimo a Padova. I fedeli, che la chiamano con affetto “la Beata”, credo potranno attingere da queste pagine internet alcune importanti notizie che la riguardano, non solo a livello biografico, ma anche attraverso le News che riguardano il suo iter di canonizzazione, che la nostra diocesi sta cercando di portare avanti.
Mi sento quindi di ringraziare coloro che si sono spesi per la costruzione di questo sottosito diocesano, specialmente per la cura per l’interazione con quanti – fedeli o solamente curiosi – hanno la possibilità di interagire con il responsabile della Causa della Beata Eustochio per esprimere domande o, solamente, per esternare la loro devozione a questa testimone privilegiata di Cristo, così amata e venerata da tantissime persone.
Parimenti mi auguro che questo strumento possa dare le opportune informazioni circa le iniziative per onorarne la memoria, affinché ognuno di noi possa trovare il modo eventualmente di partecipare ad esse in modo attivo.